(Giorgio De Chirico, Canzone meridionale) |
La tua voce graffiante
Sprofonda in me, lontano
Dal mio corpo, da quel che sono.
La tua voce sporca
Imperfetta, mi risveglia
M’innamora di qualcosa
Lontano da tutto
Dalla carne, dalla gioia.
Mi bagna
Nel fiume della conoscenza
E poi m’asciuga
Mi consola
Mi calma.
Il tuo picchiarmi in testa
Mi fa piccola, piccola
E poi infinita.
Mi solleva e mi lascia cadere.
È l’imperfezione che s’ama.
La tua voce rauca, incomprensibile
Mi parla sottovoce all’orecchio
Per rendere sopportabile
Il nero di queste lettere
Per muovere la mia coscienza
Così pigra sopra i sogni.
Che tu sia angelico o demoniaco
Continua a cantare
Come se ci potessimo salvare
Dalle parole sconsiderate,
Dai silenzi senza ragione.
Continua a cantare
E a picchiarmi in testa
E non lavare mai
La tua voce.
Mi fa piccola, piccola
E poi infinita.
Mi solleva e mi lascia cadere.
È l’imperfezione che s’ama.
La tua voce rauca, incomprensibile
Mi parla sottovoce all’orecchio
Per rendere sopportabile
Il nero di queste lettere
Per muovere la mia coscienza
Così pigra sopra i sogni.
Che tu sia angelico o demoniaco
Continua a cantare
Come se ci potessimo salvare
Dalle parole sconsiderate,
Dai silenzi senza ragione.
Continua a cantare
E a picchiarmi in testa
E non lavare mai
La tua voce.
Al cantante by Maria Cristina Cireddu is licensed under a Creative Commons Attribuzione – Non commerciale – Non opere derivate 3.0 Unported License. Permissions beyond the scope of this license may be available at http://leparoledicrima.blogspot.com.