(Gustav Klimt, Ritratto di signora) |
Il tuo sorriso su quel bus
È rimasto lì
Attaccato a un’immagine
Inconsistente e incoerente
Verità assurda dei nostri tempi.
Tu poeti, mia ispiratrice
Da molto prima
Del mio primo sorriso
Di rosee bambine.
Gli spazi contratti
Ripiegati sono
Su loro stessi.
La nostra carne sfuma
S’ingrigisce
Ma gocce salate
S’uniscono
Respirando insieme.
Ripiegati sono
Su loro stessi.
La nostra carne sfuma
S’ingrigisce
Ma gocce salate
S’uniscono
Respirando insieme.
E io potrei scriverti ora
E tu potresti leggermi ora
Ma noi
Non esistiamo.
Ma noi
Non esisteremo
comunque mai.
E tu potresti leggermi ora
Ma noi
Non esistiamo.
Ma noi
Non esisteremo
comunque mai.
Le poesie si chiudono
come campanule la sera
E perdono senso
E perdono la penna che le scriveva
Eppure vivono
come campanule la sera
E perdono senso
E perdono la penna che le scriveva
Eppure vivono
Il tuo sorriso sul quel bus by Maria Cristina Cireddu is licensed under a Creative Commons Attribuzione – Non commerciale – Non opere derivate 3.0 Unported License.
Permissions beyond the scope of this license may be available at http://leparoledicrima.com.