(Vladimir Kush, Kiss) |
Sento le loro urla
piombare nel silenzio
stanno aspettando che torni da loro
allungano le braccia verso di me
perché sono la sola
che li può salvare
nonostante i miei dubbi
e il mio genio dilaniato dalla realtà.
Sento i loro cuori che attendono
i drappi rossi a festa
per incrociare i loro destini
come io avevo promesso
prima di abbandonarli.
Lasciati nei loro insicuri
luoghi immaginati
non possono vivere
senza la mia penna
dolci creature sorridenti,
piangenti
peccatrici, incomplete.
Sognatori nella mia testa
respirano ancora
soffocati dal mio egoismo,
crudele creatrice che sono.
Dove sei scappata?
mi chiedono, senza vedermi
guardano le nuvole rosse all’orizzonte
e mi credono là dietro
si mordono le unghie
si lagnano, senza poter invecchiare.
Sono immobili e ciechi
e credono nella salvezza.